• L.R. 22/12/1999 n.40
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  • Le vie del Sacro
  • Le vie di Alta Quota
  • Alla scoperta delle Origini
  • Le Terre di Confine
  • Percorsi Blu
  • Area di Servizio Oiano
         (SR 578 Rieti-Torano)


  • Area di Servizio Corvaro
         (SR 578 Rieti-Torano)


  • Uffici VII Comunità
         Montana

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    VALLE DEL SALTO-CICOLANO
    Itinerari da scoprire nel cuore del centro Italia
    Le terre di confine
    Viaggio nella Valle del Salto prima dell'Unità d'Italia

    Un tuffo nel passato più o meno recente è quanto propone l’itinerario “Le terre di confine”. Partendo da Fiamignano, l’invito è quello di respirare la bellezza di alcuni centri storici che esenti da improvvidi interventi che non ne hanno alterato nel profondo il tessuto medievale, si presentano come centri fortificati ed incantevoli  borghi tutti da scoprire. 
     

    L’identità culturale dell’intero territorio che scopriremo lungo il percorso, appare ed è definita dalle particolarità che emergono dagli stessi centri. La storia del Cicolano, nonostante la povertà della regione, collocata tra impervie montagne e da sempre caratterizzata dalla dispersione  degli insediamenti umani, è stata ricca e varia. Per aver un concetto sia pur fugace dell’importanza del popolo degli equi, antichi abitanti del territorio del Cicolano, basterebbe ricordare che Plinio il Vecchio ne faceva arrivare il loro territorio originale fino al di là di Tivoli con 41 città importanti, tra cui Cliternia, Vesbola, Suna, Nersae e Tiora, l’ubicazione delle quali è attestata da molteplici ritrovamenti archeologici (vedi itinerario “Alla scoperta delle origini”). Ma quali che furono le vicende equicole dell’antichità, il Cicolano attuale affonda le sue origini umane e sociali nel medioevo, allora infatti cominciarono a nascere e si affermarono i centri incastellati, le cui rovine rappresentano il cuore di questo percorso, tanto che verso la fine del secolo si potevano contare circa trenta castelli. L’arrivo dei normanni nel 1143 fu decisivo nel dare un assetto diverso al territorio, grazie  al dominio esercitato da Gentile Vetulo, uno degli ultimi discendenti della famiglia dei conti borgognoni di Rieti, che abitava  a Pescorocchiano.  In seguito le famiglie dei Mareri e dei Colonna furono le protagoniste della storia del Cicolano fino alle soglie del XVII secolo. Il secolo XIX, che per il Cicolano come per tutto il regno di Napoli si apre con la fine del feudalesimo, è denso di avvenimenti: adesione all’Unità d’Italia e fenomeno del Brigantaggio. Quest’ultimo interessò l’intero  territorio dal 1860 al 1867, e, vide nella zona, particolarmente attive le classi popolari, tese a non criminalizzare i briganti che si reinserivano nel contesto sociale contadino, nei periodi in cui non erano impegnati in azioni di brigantaggio. Nel 1915 un  terribile terremoto cancellò gran parte dei paesi. Alcuni centri  scomparvero del tutto, altri furono ricostruiti cambiando totalmente fisionomia. Nel 1927 il Cicolano entrò a far parte della nuova provincia di Rieti, poi venne la guerra ed il fascismo. Nel 1940 la costruzione dell’invaso idroelettrico del Salto sommerse i paesi di S. Ippolito, Fiumata, Teglieto, Borgo San Pietro, ricostruiti più a monte. Il secondo dopoguerra e il fenomeno dell’industrializzazione segnarono l’inizio di uno spopolamento dovuto alla fuga di forze giovani verso la città. Oggi il territorio comincia a muovere i primi passi verso l’offerta di un turismo di qualità.

    Il Cicolano dei briganti al muro
    Fiamignano

    Da Fiamignano (crocevia con gli itinerari “Le vie di alta quota” e “I luoghi della santità”),  parte la prima tappa di un suggestivo percorso alla scoperta dei borghi che furono teatro di cruenti avvenimenti e mille altre storie legate al fenomeno del brigantaggio. 

     
    Castello Baronale e Belvedere
    Pescorocchiano

    Qui nel Medioevo sorgeva il Castello del Peschio. Il toponimo Pesclum significa luogo alto e ripido. Questo sperone di roccia costituiva una formidabile struttura naturale difensiva. 

     
    Pescorocchiano
    Santa Lucia di Gioverotondo

    Questo abitato era l’ultimo del Regno di Napoli prima del confine con lo Stato Pontificio e ciò lo ha storicamente caratterizzato. Nel 1847, uomini del villaggio coadiuvarono i militari borbonici nell’apposizione delle colonnette di demarcazione del confine. 

     
    Castello di Roccaberardi
    Pescorocchiano
    Roccaberardi

    Il castello di Roccaberardi fu fondato secondo la tradizione del Conte Berardo detto il Francico nel X secolo ed oggi diruto. Nel 1268 fu fatto distruggere da Carlo d’Angiò perché i Mareri, signori locali, erano rimasti fedeli a Corradino di Svevia. 

     
    Palazzo Antonini e S. Raimondo Nonnato
    Pescorocchiano
    Pace

    Il paese di Pace è il luogo d’origine della famiglia aristocratica più importante del Cicolano del XVIII e del XIX secolo: gli Antonini. Essi furono marchesi, baroni e patrizi romani.

     
    Pescorocchiano
    Girgenti

    Il toponimo Girgenti deriva dall’arabo kerkent e ciò ricorda le invasioni che i saraceni anticamente giunsero in questa zona dell’Appennino. Nel Medioevo vi era un castello, di cui è tuttora visibile una torre.

     
    Piazza e fontana Ottagonale
    Marcetelli

    Lasciato alle spalle il lago una affascinante strada completamente immersa nei castagneti ci porta fino al paese di Marcetelli. 

     
    Varco Sabino
    Rigatti

    Il borgo di Rigatti, nel Comune di Varco Sabino, è compreso nel territorio della  Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia e costituisce una suggestiva tappa delle Strade dei Parchi. 

     
    Borgo e Chiesa S.Girolamo
    Varco Sabino

    La fondazione del paese di Varco Sabino sembrerebbe essere stata abbastanza tarda, anche se sono attestate precedenti forme di insediamento sparso intorno alla chiesa rurale di Sant’Angelo de Varco.   

     
    Varco Sabino
    Poggio Vittiano

    Percorrendo la circumlacuale ombrosa ed evocativa in direzione della diga si giunge, attraversando castagneti e suggestivi scorci di lago, a Poggio Vittiano. 

     
    Varco Sabino
    Rocca Vittiana

    Costeggiando il lago in prossimità della diga si giunge a Rocca Vittiana. Per visitare il paese è necessario lasciare l’auto e raggiungere a piedi l’antico borgo perfettamente conservato. Il centro, situato su uno sperone roccioso, si snoda tra viuzze caratteristiche e stretti vicoli, dominando la parte finale del lago Salto verso l’imponente diga. 

     
    Concerviano
    Cenciara

    Superata l’imponente diga del lago Salto si giunge al bivio per Concerviano, presso il quale sorgeva un tempo l’antica dogana, passaggio obbligato per chi transitava tra Stato Pontificio e Regno Di Napoli (crocevia con l’ itinerario “I luoghi della santità”).  

     



              
        PROVINCIA DI RIETI


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